domenica 14 ottobre 2012

Habits

In fondo, ciò che secondo me fa la differenza tra il vivere in una città per tre mesi e il vivere la città per tre mesi sono le abitudini.

Mio Dio, quanto sono importanti le abitudini.

Se ci pensate un attimo, esse sono i nostri punti di riferimento nella vita di tutti i giorni. Ci aiutano a ritrovare un po' noi stessi e ci sentiamo un po' smarriti se le perdiamo di vista. Piccoli riti di tutti i giorni, un po' per scaramanzia, un po' anche inconsapevolmente ma sono li, in noi.

Se ci pensate un attimo, le abitudini sono la prima cosa che viene meno quando si è catapultati in una nuova realtà. E a me è capitato.

Se ci penso, nei primi tempi ho proprio cercato, inconsapevolmente, di circondarmi di nuove abitudini.

Forse per sentirmi più tranquillo e sicuramente per avere i miei punti fermi. D'altro canto diceva Freud che noi tutti abbiamo bisogno di punti fermi fin da quando siamo bambini, ecco perchè i bimbi vogliono sentirsi sempre raccontare la stessa storia prima di andare a letto che puntualmente finisce con lo stesso finale...

Per cui ho iniziato anche io con le mie.

Per pensare e lavoricchiare un po', ad esempio, Starbucks era l'ideale. E' veramente bello chiudersi in un caffè e sorseggiare qualche cosa di bollente intanto che si lavora un pochino con il computer e si osserva i passanti dai vetri appannati.

Adesso che ci penso, non ho mai bevuto una birra non americana da quando sono qui. Budweiser, Brooklyn Lager, Brooklyn Six Points, Brooklyn Oktoberfest. Insomma ho bevuto più birre di Brooklyn  che quante volte mi sono recato fisicamente nel distretto in tre mesi.

Andare a prendere la metropolitana o andare a casa di Stefano in skate. Questa è un'abitudine che mi è piaciuta parecchio e che mi mancherà altrettanto. Non oso immaginare le parole che mi arriverebbero se dovessi andare in giro per strada con lo skateboard a Verano Brianza... :)

Il tirare su la testa appena saliti i gradini di una metropolitana per ammirare l'immensità dei grattacieli. SEMPRE.

Il "carne, american cheese, lattuga, pomodoro, ketchup e coca cola". Avete bisogno che ve lo spieghi? :)

L'odore di brioches appena sfornate alla fermata della metro per rientrare a casa il sabato notte...o forse meglio dire il sabato mattina. Ogni volta annusare l'aria appena sceso dal treno ed ogni volta chiedersi come sia possibile l'esistenza di un'odore così familiare a km e km di distanza....e stupirsi ogni volta ancora perchè a distanza di tre mesi non ho ancora capito -vi giuro- da dove arrivi questo profumo...

Leggere in metropolitana. Un libro o il Metro. (ps- grazie a Luca per avermi consigliato l'ultimo libro che ho letto e di cui giro il consiglio a tutti: "The art of racing in the rain" - Garth Stein Bellissimo) Senza musica nelle orecchie perchè ogni annuncio dall'interfono può salvarti dall'allungare il percorso di un'ora.

Gli hot dog con ketchup e mustard. (Ah..la mustard non è la mostarda ma è la senape. E' un cosiddetto "false friend" :D) L'abitudine di mangiarsi un hot dog per strada è senza eguali.

Può sembrare una banalità ma anche la perfetta sincronizzazione dell'utilizzo del bagno la mattina presto tra me e le mie coinquiline è un'abitudine che mi mancherà.

Salutare e fermarsi a parlare ogni volta con il proprietario del fast food sotto casa che ti racconta sempre di quanto sia bella la Grecia e di quanto si trovi male qui a NY.

Ce ne saranno almeno un'altra manciata di abitudini acquisite. Di quelle abitudini che un po' ti si cuciono addosso per vivere nella città.

Purtroppo, però, la cosa che mi è mancata sono un altro tipo di abitudini. Quelle che in tre mesi non puoi avere per via del tempo ristretto che ti spinge prima ad esplorare e a provare tutto almeno una volta. Le abitudini a cui mi riferisco questa volta non sono quelle della routine.
Quelle del tipo "vado in un posto, scopro che mi piace e poi ci torno". Quelle del "mi sono affezionato". Non riesci ad avere un tuo "qualcosa preferito" se ci vai solo una volta...

Purtroppo tre mesi, per come sono fatto io, sono davvero troppo pochi per svilupparne di questo tipo. Io sono più la persona che vuole conoscere ed esplorare tutto. E per esplorare NY non sarebbe abbastanza nemmeno un anno. Senza giorni lavorativi ovviamente.

Per questo motivo non sono mai tornato per due volte nello stesso locale notturno, nello stesso ristorante (salvo rarisssssime eccezioni) etc...e questa cosa è molto più simile a ciò che fa un turista rispetto a ciò che fa uno che vive la città per il semplice fatto di volerla vivere.
Senza pensare ad altro.

Senza pensare al tempo che sta per scadere né al rimpianto di essersi perso qualcosa da vedere per strada.

-9





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