lunedì 15 ottobre 2012

Effetto sorpresa.

Vi voglio scrivere, oggi, di come NY sia imprevedibile.

La vista.

New York ti abbaglia con i suoi grattacieli e con le sue stranezze.

La cosa più strana è che con me lo ha fatto dal primo giorno fino ad oggi.
Non smetterei mai di scattare foto alla skyline. Fotografarla al tramonto. All'alba. E si, sono ancora i vestiti che usa NY.
La domanda è: come è possibile che questa città riesce sempre a spiazzarti pur rivolgendo lo sguardo sempre sulla stessa cosa? Può cambiare la prospettiva, l'ora del giorno o della notte, il clima...ma sa sempre sorprenderti con l'imprevedibilità nella sua quotidianità, nella sua routine.

Forse, però, noti con il passare del tempo che non è poi così fissa la regola. Non sempre un grattacielo dona il sorriso o meraviglia.
Non sempre si può solo guardare verso l'alto nella città le cui costruzioni sembrano volere tendere la mano alle nuvole e disinteressarsi di chi c'è laggiù, in strada.

E allora abbassi un po' la testa dopo che l'hai tenuta alzata verso l'alto per i primi minuti. E vedi che c'è chi non ha nemmeno la forza per guardarli i grattacieli, chi li maledice e chi invece si è proprio rassegnato e dorme avvolto in qualche straccio sulla gradinata di una chiesa.
New York è anche questo.

E allora ti guardi intorno. E noti che sei il solo che lo fa.

Altro effetto sorpresa: a NY la gente non si guarda intorno. Nemmeno sulla metropolitana. Sembra che siano tutti quanti immersi in un loro mondo, forse aiutati dalle enormi cuffione che circondano la loro testa e dal volume altissimo che fuoriesce da esse, oppure aiutati dai loro iphone o kindle..però ognuno si fa i fatti suoi. La gente non si parla, si isola. Ve lo posso giurare.
Che ci sia una persona seduta sul sedile della metropolitana che grida cose senza senso, they don't care. Nessuno gli presta attenzione.
Che ci sia una persona che in pieno giorno va ingiro vestita da non so cosa, magari con i capelli viola, la maglietta beige e i pantaloni rossi (che nemmeno un cieco che pesca a caso dall'armadio riuscirebbe nella combinazione...), they don't care. Si siedono di fianco, accendono il loro lettore di libri elettronico ed incominciano ad ignorare tutto il resto. Non importa se il treno deraglia. Per Dio! Lasciateli leggere o giocare con l'iphone in santa pace! :D
Riuscite ad immaginare una scena simile a Milano?
Alcuni di voi staranno pensando: "eh vabbè...ci sono anche a Milano..!". Ed io vi credo. Ne ho viste anche io di stranezze a Milano. Il punto, però, è proprio la reazione. Il totale ignorare la cosa.

...e mi permetto di dire anche, però, che le stranezze che ci sono a NY...non sono nemmeno lontanamente immaginabili.

Chi non si fa gli affaracci suoi, invece poi diventa famoso. Perchè al posto di ignorare le stranezze, ha avuto la "brillante, fantasmagoria e geniale" idea di chiedere loro di mettersi in posa per una foto.
Se non credete alle mie parole date un occhio a "Humans of New York" su facebook (grazie alla Sere che mi ha girato il link..!) cliccando qui.

L'intento mio non è di farvi vedere che New York non è tutta rose e fiori, ma sistematicamente ed inconsciamente spesso vado a sforare un po' nell'argomento.

Chiedo venia. Mi sono promesso solo cose belle fino alla fine di questo blog.

Parlavo di effetti sorpresa e chiudo qui a breve perchè sono davvero molto stanco. In tre mesi ho avuto oggi il mio primo giorno libero infrasettimanale e ho dovuto sacrificarmi ed indossare i panni del turista, ahimè... :D :D

Dicevo. Ny ti sorprende e secondo me -e non solo secondo me, ciao Alessia :)- riesce a farlo in modo eccelso nelle fermate delle metropolitane.

Ogni fermata della metro è un piccolo mondo a se.

I turisti in Time Square che non sanno che uscita prendere e si muovono come formiche impazzite. I musicisti a Union Square, gli artisti a Bleeker Street.

Le scritte in cinese che seguono quelle in inglese nelle insegne di Canal Street, i mattoncini colorati di West Harlem che sembrano venuti fuori da una puntata di Starsky e Hutch.

Tanto sorprendente questo cambio di mondo istantaneo, a pochi minuti di corsa in treno, quanto sorprendenti sono i cambi di mondo quando si passeggia a piedi.
Pensate che a mezzogiorno nel giro di cinque minuti sono passato dalle stranezze glam-punk di "Trash & Vaudeville", negozio nell'East Village, ai colori floreali di decine e decine di ristoranti indiani. Tutti uguali, uno dopo l'altro. Come fabbricati in serie.


Solo voltando l'angolo.


-8












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