domenica 26 agosto 2012

un mese

Ebbene si, è già passato un mese.

E il tempo è sembrato davvero scorrere veloce.


La cosa bella è che in questa città, non so perchè, ma mi sento molto meno ossessionato dallo scorrere del tempo, e per me vuol dire tantissimo.
Non so se questo essere meno ossessionato poi mi spinga ad adottare un diverso sguardo critico verso la metropoli ed i suoi cittadini  rispetto a come faccio di solito, però, vi posso assicurare che qui le persone sono meno stressate che a Milano. (ovvio, tralasciando "uol strit").

Ad ogni modo, questo mese mi è servito per ambientarmi e per prendere dimestichezza con la routine da uomo single in una metropoli e che va in crisi ad esempio davanti all'ampissima scelta del tipo di cereali da comprare per la mattina nel reparto "colazione" del supermarket vicino a casa...e cose così....

Per tutte i centinaia di aspetti più seri da affrontare nella vita di tutti i giorni qui a NY....ci sto ancora lavorando :D


Ho un sacco di foto da farvi vedere, ho un lasciato un po' indietro il "carretto"...

Comincerei, in questo posto, con il farvi godere della meravigliosa vista che si ottiene salendo all'ultimo piano del rockefellercenter...il top of the rock:




Poi, che altro....

sono stato all'NBA store dove sembravo un bambino in un negozio di caramelle(a breve le foto) e tante altre belle cose che, tempo permettendo vi scriverò a brevissimo...

Scusate per il mio essere stringato..sarò meno ossessionato dal tempo ma qualcosa mi fa dire che di tempo non ce ne è mai abbastanza....

Un abbraccio!



mercoledì 22 agosto 2012

uguaglianze/differenze

Faccio uno strappo alla regola: due post nello stesso giorno.

Sono davvero stanco, ma vorrei parlarvi di una cosa che è da un po' di giorni che mi frulla in testa, una tematica. Storie di uguaglianze e differenze.

Spesso mi viene in mente di chiedermi nella mia vita, in ciò che vedo, in ciò che faccio, cosa sia cambiato e cosa sia invece rimasto pressoché uguale.

Sarebbe troppo facile parlarvi di cosa gli americani hanno di diverso e cosa di uguale rispetto a noi italiani, o meglio, penso che alla maggior parte di voi saranno già venute in mente molte cose, magari qualche luogo comune. Gli americani mangiano male, noi no. 
Per cui, come al solito, vi voglio parlare un po' di me.

Vi avverto, verrà fuori un minestrone, un mix, di ciò che è si assomiglia con il passare degli anni e di cosa invece è cambiato. Per cui, statemi dietro.

Comincio con gli anni.

Certo, gli anni. Ora ne ho 26, prima ne avevo meno. Ora ne ho 26, prima ne avevo 22.
Prima era il 2008, ora è il 2012 e chi mi conosce ha probabilmente già capito dove voglio andare a parare.

Per cui, UGUAGLIANZA. Sto probabilmente facendo un'esperienza che seppur superficialmente DIFFERENTE è comunque molto SIMILE a quella dell'estate del 2008 che mi ha visto partire per fare l'animatore per 5 mesi in Sardegna. 

In Sardegna. Da solo. UGUAGLIANZA. 
Parliamo per cui per un attimo di uguaglianza, prima di scappare verso le differenze. 
L'uguaglianza sta nella voglia di partire, nella voglia di fare e soprattutto nella voglia di crescere. L'uguaglianza sta nella voglia di fare tutto ciò, ma anche nel coraggio di volerlo fare da solo. Farlo da solo, ma non essere il solo. E per questo, un in bocca al lupo a tutti quelli che come me non sono i soli.

Uguaglianza sta nel capire che, una volta atterrato sul suolo di un paese con 8175133 abitanti (wikipedia 2010) che non parlano la tua lingua, che forse non parlano nemmeno una lingua uguale per tutti, te la devi cavare da solo. Proprio come nel 2008. Anche se, beh la lingua li era la stessa tua. E' per cui forse una diversità? 

L'uguaglianza risiede anche nella curiosa coincidenza manifestatasi con i tuoi amici che sono in vacanza in Croazia, tutti insieme e pronti a fare baldoria nello stesso paese e allo stesso modo di quattro anni prima.

L'uguaglianza sta nel trovare persone fantastiche pronte ad aiutarti (poche) e persone pronte a metterti i bastoni tra le ruote (purtroppo molte).

L'uguaglianza, può ad alcuni sembrare banale ma per me non lo è affatto, sta anche nella canzone che mi sta passando in cuffia ora e che era nella tua playlist anche in quell'estate: Little Wing di Jimi Hendrix (per non smettere di volare).

L'uguaglianza sta, ripeto, nella stessa voglia di migliorare, nella stessa voglia di crescere ed imparare. La stessa. Lo stesso desiderio che ti fa bollire il sangue nelle vene quando sei costretto a buttare via attimi preziosi della tua vita destinati al non far nulla.

L'uguaglianza dei "vai bene te.." che mi sento dire da un po' di anni a questa parte. Vai bene te che sei a NY, vai bene te che sei in Sardegna, vai bene te che sei da solo, vai bene te che sei fortunato. Attenzione, non è polemica. Non ne avrei motivo di farla. Solo voglio ringraziare chi se lo merita, due persone in particolare (chissà chi sono). E poi, i "vai bene te" fanno bene al cuore....non fanno altro che farmi capire sempre di più che la vita è quella che ti scegli tu, fatta di scelte e soprattutto di conseguenze.

Ne avrei davvero ancora molte di uguaglianze, così come le ho chiamate. Ma lasciamole li.

Le differenze. 

Anche loro sono tantissime. Secondo me sono ancor più facili da individuare delle uguaglianze.

Per cui ve ne dico solo una. Una che ho vissuto di recente ed una tra le prime ad essermi venuta in mente quando sono arrivato nella grande mela: il sorriso.

Il confronto questa volta è tra Barcellona e NY. 

Forse chi mi sta più vicino si ricorda che gli ho fatto una testa così sul fatto che a Barcelona tutti sorridono e di quanto sia bello sorridere. 
Ecco, qui a NY è molto diverso.
Qui a NY sono tutti cordiali. Solo i primi 5 minuti.
La prima cosa che ti dicono è: come stai? Howareyoudoin'?(detto mooolto velocemente)
Il problema è che non danno peso alla cosa. Mi sono solo dopo pochi giorni che ai newyorkesi non serve una risposta a questa domanda. E' solo, purtroppo, una sostituzione del "ciao". 
Ed io che un po' ci speravo...."cavolo, addirittura mi chiedono come sto..!! Chissà cosa mi raccontano ora..!"

Incroci una persona, sale sull'ascensore con te. O meglio, sta per salire dopo che ti ha appena chiesto "howareyoudoin?" e tu ti aspetti che quei 20 piani da scalare passino veramente lentamente perchè vorresti iniziare un discorso filosofico sulla vita tua e del tuo nuovo amico. E invece, si cade nel mutismo più assoluto. Quasi infastidita dal tuo sorriso, la persona che è in quei metri quadrati con te nemmeno vuole incrociare il tuo sguardo.

Nessuno sorride. Se non perchè deve, come da Abercrombie. Non si ha nè tempo nè voglia.
Sto arrivando a pensare che qui il sorriso sia da "sfigati" (un po' come da noi in italia..).

A Barcellona il contrario. Si sorride. E non si ha alcun dubbio nell'esibire il sorriso al pari di un biglietto da visita. 
Vi devo dire la verità, questa cosa nei primi giorni in cui ero a Barca un po' mi intimidiva. Forse davvero perchè anche noi italiani in questo siamo un po' newyorkesi?
Poi ho capito che il sorriso a Barcellona è solo l'inizio. L'inizio di qualcosa di interessante: una conversazione.

Sulla metro qui ogni persona ha il suo iphone. Lo sguardo è fisso sullo schermo. C'è chi gioca, chi vede film e chi, per fortuna, scrive a qualcuno. La comunicazione in qualche modo è salva.

Non ho mai conosciuto così tante persone come a Barcellona.


Detto ciò, non vorrei mai scambiaste queste mie ultime righe come una critica verso NY. Questa è una città stupenda, fatta da alti (molto alti) e bassi (molto bassi) e va vissuta.

Viviamola.

Un abbraccio.














Introduzione.

Se alcuni di voi hanno almeno una volta, almeno per una frazione di secondo, pensato che io sia una persona un po' particolare...questo post darà a voi conferma.

Già il titolo dovrebbe destarvi qualche sospetto. Ho deciso, infatti, di scrivere un'introduzione a questo blog. Una sorta di premessa.
Che poi lo faccia dopo 8 post......that's me.


Questo blog vuole rappresentare per me una sorta di diario.
Una sorta di diario aperto a tutti quelli che lo vogliono leggere, che mi vogliono leggere.

Proprio qui sta la prima difficoltà, nel conciliare la parola "tutti" con la parola "mi". Seppur all'apparenza facile, risulta alquanto difficile non dare retta alla tesi pirandelliana dell'uno, nessuno e centomila, soprattutto in un blog che ha lo scopo di metterti a nudo per mezzo di un testo scritto.

La mia promessa a voi lettori, pertanto, è quella di essere quell' "uno" e uno solo soltanto alla base di ciascun mio post. Per fare questo, ho scelto di scrivere tutti i miei post di getto, come quando assetati ci si beve un bicchierone di acqua fresca tutto d'un fiato.
Spero, per cui, vogliate perdonare i refusi, le ripetizioni e, talvolta, la struttura elementare delle frasi. Spero, d'altro canto, badiate di più alla sostanza ed alla genuinità delle parole che voglio lasciarvi.

Se un motivo è, quindi, quello di mettermi un a nudo nella scrittura per essere il più sincero possibile, dall'altra parte quello del "di getto" è uno stile per il quale vado letteralmente matto. Senza tralasciare il fatto che lo considero un'esercizio utilissimo per il dialogo e per la risposta pronta quando si parla con le persone.
A patto, ovviamente, di non mangiarsi le mani o correggere il testo quando si scoprono errori o dimenticanze.

Se fino a qui siete d'accordo con me, continuate a leggere. Se non siete d'accordo......provate a continuare a leggere. :)

Dopo l' "uno", non viene il due. Ma viene direttamente il 100 mila (il nessuno lo tralascio che è meglio così). O meglio, le 100 mila.
Sto alludendo alle 100 mila sfumature in cui ciascun essere umano può trasformarsi.

Io, queste sfumature le amo. Ed è proprio la moltitudine di sfumature che rende l'unicità dell' "uno" soggetto.

Vorrei, quindi, lasciarvi anche queste sfumature come testimonianza di questa esperienza. Un'esperienza che ti plasma come fa l'acqua del mare quando modella i sassi sulla sua riva pur lasciandoli pur sempre quello che sono.
Per cui vorrei che le mie sfumature siano come fotografie di questi sassi pronte a catturare degli istanti nella loro quasi impercettibile trasformazione nell'arco del tempo.

Detto ciò, mi rendo conto che sarà difficile tener fede a queste tardive premesse.

Ma prometto che, dato che l'intenzione di questo blog è anch'essa la trasformazione, accanto a post leggeri che raccontano il trascorrere dei giorni e le innumerevoli attrazioni della città, piuttosto che ricette di piatti che mi cucino per cena, inserirò via via post più introspettivi che lasceranno libero sfogo ai miei pensieri, alle mie sfumature.

Se avete apprezzato le righe scritte fino a qui, vi faccio i miei complimenti. Questo post nasce dalla stanchezza di questa giornata piena, dalla voglia di fare annebbiata da ore di lavoro e da un'ora di bucato davvero impegnativa.

Per cui, vi mando un grosso abbraccio, vi butto li una cosa come "ho un sacco di foto e di cose da raccontare" nella speranza che vi invogli a continuare a leggere e vi auguro una buona notte.

Buona notte.








martedì 14 agosto 2012

gran confusione...

Buonasera a tutti...

come state?

Ultimamente, come avrete potuto notare, mi sono fatto prendere da un po' di pigrizia che mi ha tenuto lontano dal digitare i tasti.

Dunque, che dire...innanzitutto che il mio derby cestistico è stato vinto dagli USA, e un po' mi dispiace...

In questi giorni ho fatto un po' di cose interessanti che vi racconterò nelle righe a venire.

Ad esempio, venerdì sera sono andato ad Amagansett ad un concerto reggae per sentire Collie Buddz, per me un perfetto sconosciuto.
Lui è un ragazzo bianco che assomiglia a Wesley Sneijder e che gioca a fare lo Sean Paul de noantri.
Devo dire che comunque è stato bravo. Anzi, sono stati bravi. Lui e il suo gruppo di "musicanti" cit.

Al concerto eravamo io, Stefano, Sonia e la new entry Paolino direttamente da Lurago d'Erba, ancora fresco di jetlag.

Dopo il concerto ci siamo trattenuti negli Hamptons, quella località di villeggiatura di cui vi avevo già parlato e, una volta cotti a puntino dalla stanchezza, ci siamo avviati verso casa e soprattutto verso un viaggio di tre orette......

Sabato ho finalmente visitato gli Strawberry Fields ed il Dakota, portando un saluto al caro vecchio John Lennon ed anche un po' di malinconia data dalla precoce scomparsa di un genio che avrebbe avuto ancora moltissimo da dare.
La sera siamo andati, invece, in un locale alla pulp fiction dal nome Kat's Delicatessen.
Il locale fa un ottimo PASTRAMI...vedere qui per chi non sapesse cosa sia http://en.wikipedia.org/wiki/Pastrami :D così mi risparmio un po' di righe perchè oggi sono veramente stanco... :D

FINE PRIMA PARTE. :D

anticipazioni: sto cucinando un piatto super super buono....

A breve altre foto.


Ciaoooooo


mercoledì 8 agosto 2012

vamosssss

Hola a todos!!!

Questo è un post velocissimo...giusto per rendervi partecipi di cosa ho cucinato stasera.

Mi sono messo ai fornelli con l'idea di riprodurre delle tapas squisite che avevo mangiato a Barcellona con il mio amico Simone Vespucci ("con uve"cit. se mi stai leggendo).

Pane abbrustolito con lonza di maiale caramellata, brie fuso e salsa di aceto balsamico.

Ragazzi non ci crederete mai ma spaccano davvero un sacco.

Accetto amici volontari per venirle a mangiare da me al mio ritorno..! :D

Di seguito una foto che, credetemi, non rende giustizia a questo piatto.


Direi: ESPERIMENTO RIUSCITISSIMO.

Se volete un post dove spiego la ricetta commentate direttamente qui o su facebook.


Stay tuned....

Un abbraccio.

martedì 7 agosto 2012

here we are!

CiaoooooOoOOOOoOOOoOoOOoOOOoOOOOo!!!

Vi sono mancato..???

Avete ragione, è un po' che non scrivo. Prometto che lo farò più spesso, ma sono stato parecchio impegnato di recente.

Bene, che dire? Facciamo un po' il punto della situazione.

L'ultima volta vi ho lasciato con un post un po' nostalgico e un po' strappalacrime. Vediamo di rimediare.

Dunque, venerdì, dopo la mia giornata lavorativa e dopo -come il buon Clark Kent insegna- essermi spogliato delle mie vesti da giovane yuppie newyorkese, sono partito per il campeggio, destinazione Wildwood camping (forse, dato che non ne sono ancora sicuro che fosse quella la destinazione).

Il campeggio qui è proprio come quelli che si vedono nei film dell'orrore. Storie di abbrustolimento di marshmallows e storie spaventevoli, per capirci.

Arrivato al camping, vengo informato da cartelloni dalle dimensioni abnormi della presenza di diversi animaletti poco simpatici tra cui le adorabili "ticks" (zecche), al che ho subito capito che il mio barattolino di "off nè punti nè unti" sarebbe servito a ben poco.

Pianto la tenda, al calar del sole, e mi metto a grigliare con i miei commensali: Benjamin e Simone, una coppia di Innsbruc, Anne e Nahil,una coppia di Bristol, Sergio ed Emanuela, una coppia di italiani, Nilesh, un ragazzo indiano, Sonia e il buon caro e vecchio Stefano. Ottimo il cibo, ottima la compagnia. Non posso, non ancora, dire lo stesso del mio inglese. Tantomeno della visita che il ranger ci ha fatto verso le 11 di sera.
Perchè, dovete sapere, che nel camping non si possono bere alcolici. A meno che non li svuotiate nei bicchieri di plastica. E', invece possibile, quasi obbligatorio, accendere il fuoco per il falò, dove a momenti si rischia di bruciare ettari di parco...ma vabbbbbè.. :D

Il giorno dopo....OCEANO. O meglio, come scrive "qualcuno": OCEANO MARE.

Compreso nel pacchetto sole bollentissimo e sandwiches greco/internazionali. :D

Veramente una bella giornata che si è conclusa con un'altrettanto gustosa grigliata con un sacco di cose squisite, tra cui le mitiche pannocchie abbrustolite (strabuone).

Il giorno dopo, domenica, via. Direzione Hamptons, o meglio Southampton (non quella inglese ovviamente).

Arrivato qui...WOW. Penso che voi tutti abbiate almeno una volta visto una puntata di Willie il principe di Bel Air, ecco, immaginatevi un paesino residenziale costituito interamente da ville gigantesche come quella di Willie. Allucinante. :D

Tornato a casa, mi aspettavano un po' di faccende domestiche e poi, una volta stremato, il letto.


Lunedì sono tornato di nuovo in mezzo a quel turbinio vorticoso dell'andirivieni di gente di Time Square.
Poi, ho visto la statua della libertà. Finalmente. E vi posso assicurare che l'hanno spostata. Ora si trova in Time Square, e sotto abbiamo una diapositiva:

Cazzo, questa statua della libertà ha però voluto un dollaro in cambio...! :D



Oggi, dopo una giornata di lavoro estenuante, ho fatto la mia prima laundry (bucato). E anche di questo abbiamo una diapositiva:


Arrivato a casa, la grande mela ha voluto ripagare tutti i miei sforzi facendomi godere di un tramonto affascinante e quasi innaturale, amplificato anche dal fatto che ho capito come fare a salire sul rooftop (tetto) del mio palazzo....bastava salire fino in fondo le scale.......
Ovviamente, anche di questo splendido tramonto abbiamo le diapositive:









Ora vi saluto, spengo la luce e vado a letto. ;)