mercoledì 22 agosto 2012

Introduzione.

Se alcuni di voi hanno almeno una volta, almeno per una frazione di secondo, pensato che io sia una persona un po' particolare...questo post darà a voi conferma.

Già il titolo dovrebbe destarvi qualche sospetto. Ho deciso, infatti, di scrivere un'introduzione a questo blog. Una sorta di premessa.
Che poi lo faccia dopo 8 post......that's me.


Questo blog vuole rappresentare per me una sorta di diario.
Una sorta di diario aperto a tutti quelli che lo vogliono leggere, che mi vogliono leggere.

Proprio qui sta la prima difficoltà, nel conciliare la parola "tutti" con la parola "mi". Seppur all'apparenza facile, risulta alquanto difficile non dare retta alla tesi pirandelliana dell'uno, nessuno e centomila, soprattutto in un blog che ha lo scopo di metterti a nudo per mezzo di un testo scritto.

La mia promessa a voi lettori, pertanto, è quella di essere quell' "uno" e uno solo soltanto alla base di ciascun mio post. Per fare questo, ho scelto di scrivere tutti i miei post di getto, come quando assetati ci si beve un bicchierone di acqua fresca tutto d'un fiato.
Spero, per cui, vogliate perdonare i refusi, le ripetizioni e, talvolta, la struttura elementare delle frasi. Spero, d'altro canto, badiate di più alla sostanza ed alla genuinità delle parole che voglio lasciarvi.

Se un motivo è, quindi, quello di mettermi un a nudo nella scrittura per essere il più sincero possibile, dall'altra parte quello del "di getto" è uno stile per il quale vado letteralmente matto. Senza tralasciare il fatto che lo considero un'esercizio utilissimo per il dialogo e per la risposta pronta quando si parla con le persone.
A patto, ovviamente, di non mangiarsi le mani o correggere il testo quando si scoprono errori o dimenticanze.

Se fino a qui siete d'accordo con me, continuate a leggere. Se non siete d'accordo......provate a continuare a leggere. :)

Dopo l' "uno", non viene il due. Ma viene direttamente il 100 mila (il nessuno lo tralascio che è meglio così). O meglio, le 100 mila.
Sto alludendo alle 100 mila sfumature in cui ciascun essere umano può trasformarsi.

Io, queste sfumature le amo. Ed è proprio la moltitudine di sfumature che rende l'unicità dell' "uno" soggetto.

Vorrei, quindi, lasciarvi anche queste sfumature come testimonianza di questa esperienza. Un'esperienza che ti plasma come fa l'acqua del mare quando modella i sassi sulla sua riva pur lasciandoli pur sempre quello che sono.
Per cui vorrei che le mie sfumature siano come fotografie di questi sassi pronte a catturare degli istanti nella loro quasi impercettibile trasformazione nell'arco del tempo.

Detto ciò, mi rendo conto che sarà difficile tener fede a queste tardive premesse.

Ma prometto che, dato che l'intenzione di questo blog è anch'essa la trasformazione, accanto a post leggeri che raccontano il trascorrere dei giorni e le innumerevoli attrazioni della città, piuttosto che ricette di piatti che mi cucino per cena, inserirò via via post più introspettivi che lasceranno libero sfogo ai miei pensieri, alle mie sfumature.

Se avete apprezzato le righe scritte fino a qui, vi faccio i miei complimenti. Questo post nasce dalla stanchezza di questa giornata piena, dalla voglia di fare annebbiata da ore di lavoro e da un'ora di bucato davvero impegnativa.

Per cui, vi mando un grosso abbraccio, vi butto li una cosa come "ho un sacco di foto e di cose da raccontare" nella speranza che vi invogli a continuare a leggere e vi auguro una buona notte.

Buona notte.








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