giovedì 15 novembre 2012

Finally.

Buongiorno a tutti,

diciamo che mi sono preso una pausa di riflessione prima di concludere definitivamente il countdown -che a questo punto ha acquisito un altro senso.

No, non mi sono dimenticato del blog, ne di voi che mi seguite. Diciamo che -e mi butto lì, come si suol dire, salvandomi in corner- ho dovuto smaltire il fuso. Sì, in 4 settimane. Tiè.


Dunque, siamo arrivati al -1.

Di cosa potrei mai parlare se non delle cose, delle situazioni e degli aspetti che mi sembrano cambiati in questo primo periodo in Italia?
Pensandoci bene, potrei parlare però anche delle cose che mi sembrano rimaste le stesse..

Insomma, potrei parlare di un sacco di cose. Quello che vorrei rimanesse in queste righe sono le mie sensazioni di ritorno da una realtà completamente diversa dalla nostra, che vi ho descritto nelle precedenti pagine.

Questa volta, quindi, parlo dal punto di vista biancorossoverde.


Una cosa che non è cambiata e di cui mi sono privato per tre mesi -ahimè- sono le cazzate dei politici.

Questa cosa la metto sicuramente al primo posto perchè può sembrare curioso, strano o forse anche un po' scontato, ma vi giuro, le cazzate del "ministro" (e continuerò a virgolettare il termine fino a che non morirò) Fornero sono state le prime notizie che mi si sono parate davanti non appena arrivato in Italia.

Accendo twitter e...boom...! #choosy, #Fornero, #Elsa, #disoccupazione, sono state le hashtag che invadevano il web.

Dopo pochi minuti, andandomi ad informare, ho potuto conoscere per intero "Le mirabolanti avventure del ministro Fornero".......cara, bellissima, fantastica, buona vecchia Italia.

A parte questo -lascio la parola a chi fa del dibattito politico il suo mestiere...ah! siamo primi anche qui, maggior numero di programmi di dibattiti politici in assoluto...- rientrare in Italia è stato un po' come arrivare in America ma dal punto di vista opposto.

Pensate che meraviglia vedere una SMART per strada..! Cioè, io ho la SMART e mi piace un sacco girarci. Per tre mesi, invece non ho visto un'utilitaria che una. Tutte macchine mastodontiche che facevano fede al ragionamento di fondo che ogni americano opera nel suo cervello: THINK BIGGGGGGGGGGG!! :D

Non so chi di voi ha letto qualcosa di Freud, ma penso che a tal proposito avrebbe un sacco di cose da dire.....! :D


La birra.
La birra, magari è meno gustosa di quelle che ho citato nei post precedenti, ma riabbracciare gli amici le dona quel gusto in più che la rende migliore di tutte le altre.

Insomma, mi sono detto: "bentornato in Briganza". Dove quando chiedi "cosa si fa stasera?" la gente ti risponde con "schifo".

A distanza di quasi un mese, dopo aver smaltito questo lunghissssssimo jetlag, sono praticamente rientrato in quel meccanismo di routine brianzola che non ti da via di scampo. La parola d'ordine è: "LAVURA'" e se come me il "lavurà" non ce l'hai la parola d'ordine si trasforma in "CERCA LAVURA'". E allora via a mandare curriculum. Vai, vai, vai e ti rendi conto che hai sei versioni del tuo cv e che nessuna di esse va bene per l'ennesima azienda che ti chiede di compilare uno stupido form dal loro sito internet il cui menù a tendina -stranamente- contiene tutti gli indirizzi di studio del mondo..tranne il tuo.

E allora vai di "Le faremo sapere". Ricordati solo di non essere "choosy".
Per la cronaca, ho chiesto a dei miei amici americani e anche per loro rimane quasi un mistero il significato preciso di questo termine...

Sicuramente -pirellone e sede della regione a parte- non abbiamo i grattacieli che ci sono a NY, ma non abbiamo nemmeno tutto quel cemento.
Sono andato a trovare il mio Central Park personale, ovvero il Parco di Monza, dove ho potuto notare l'assenza di scoiattoli, ma dove sono stato sicuramente rincuorato dall'udire qualche frase in dialetto, da un profumo di caldarroste che si sostituisce a quello di ketchup+mustard e anche da qualche ragazzo che tentava di vendermi rose quando ero parte dell'immensa colonna di macchine per dirigermi verso il parco, che un po' mi ricorda che c'è chi sta peggio di me.

Vi saluto con un video che vorrei che tutti guardaste.

Dura 60 secondi ed ha vinto il premio per la categoria ITALIA love it or leave it.

Io non dico di essere un "cervello in fuga", tantomeno un immigrato. Oramai non lo sono più, sono tornato alla base.

Però vi posso giurare che per quei tre mesi ho pensato un sacco di volte alle stesse idee che esprime questo filmato, e mi rincresce pensare a tutte le persone che ho conosciuto a NY che, ad oggi, questo pensiero lo ripercorrono quotidianamente.

Pensateci.
Click qui per il video.

-1

NB-Ebbene sì, in realtà avevo sbagliato a fare i conti dei giorni che mi mancavano. Non ridete.


















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